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Radiologia Senologica

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Radiologia Senologica

Radiologia Senologica
Che cos’è?

È un complesso di esami strumentali che vengono utilizzati nello studio della patologia mammaria.

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Ecografia

Che cos’è?

L’ecografia è una metodica che utilizza ultrasuoni cioè onde sonore di frequenza superiore ai 20.000 Hz non udibili dall’orecchio umano. Questo rende la metodica innocua e ripetibile.
L’apparecchio ecografico utilizza sonde, dette trasduttori, che emettono fasci di ultrasuoni che attraversano i vari tessuti del corpo umano e generano fasci riflessi che tornano al trasduttore e sono detti echi di ritorno.

Perchè si fa?

In senologia l’ecografia si affianca e completa efficacemente l’esame mammografico, che tuttavia costituisce ancor oggi il test di screening ideale ed insostituibile per una corretta prevenzione.
L'ecografia rappresenta l’indagine di prima scelta nelle donne di età inferiore ai 40 anni, in cui la struttura ancora prevalentemente ghiandolare della mammella non rende efficace lo studio attraverso la mammografia.
La periodicità dell’esame ecografico viene decisa dal medico radiologo sulla base dell’età anagrafica, dell’anamnesi familiare delle pazienti (presenza di parenti con malattia tumorale alla mammella), dell’anamnesi patologica, della terapia ormonale in corso o pregressa e della struttura della ghiandola mammaria.

Prima dell’esame

Non occorre essere digiune.
Data la completa innoquità della procedura non occorrono particolari avvertenze
Prima di sottoporsi ad ecografia è indispensabile esibire gli esami senologici (comprensivi di documentazione iconografica) precedentemente eseguiti, anche in altra sede. In particolare è INDISPENSABILE mostrare le pellicole mammografiche ad ogni esame anche se ecografico.

Come si svolge

L’esame viene eseguito a seno nudo con paziente in decubito supino e braccia piegate dietro la testa. Devono essere esplorati tutti i quadranti della ghiandola e deve essere sempre associato lo studio dei cavi ascellari per valutare la struttura di eventuali linfonodi.
Per migliorare la specificità dell’esame ecografico è possibile sottoporre la paziente ad iniezione di mezzo di contrasto intravascolare.
I mezzi di contrasto sono sostanze che se introdotte all’interno del corpo umano determinano un aumento della reflettività e, quindi, del segnale proveniente dal tessuto o dall’organo in cui vengono a trovarsi.
Nello studio della patologia mammaria questi mezzi di contrasto sono sostanze innocue costituite da microbolle prive di alcun effetto collaterale conosciuto.

Dopo l’esame

Le immagini ecografiche durante l’esecuzione dell’esame vengono visualizzate su un monitor e, in un secondo tempo, stampate su pellicole simil-radiografiche o su carta, che vengono consegnate al paziente unite ad un referto scritto
Tali immagini, che vengono consegnate al paziente unite ad un referto scritto, rappresentano un importante documento dell’esame eseguito.Andranno conservate con estrema cura da parte del paziente, senza essere piegate né arrotolate e presentate ad ogni successivo controllo.

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Mammografia

Che cos’è?

La mammografia è una tecnica radiologica dedicata allo studio della mammella mediante l’impiego di apparecchi radiografici comunemente denominati “mammografi”.
Grazie all’impiego di moderne apparecchiature utilizza bassissime dosi di raggi X e pertanto non espone le pazienti a rischi significativi permettendo di ripetere l’esame anche una volta all’anno.

Perchè si fa?

La mammografia e’ l’esame più affidabile per le lesioni di diametro inferiore ai 2cm e per questo viene utilizzata come tecnica di screening.
Nel caso di una paziente senza storia familiare di tumore alla mammella, un primo esame mammografico a scopo preventivo viene eseguito a 40 anni con successiva periodicità biennale almeno fino al 50esimo anno di età.
L’ecografia non può essere considerato un esame alternativo alla mammografia ma deve essere considerato esame complementare.
La periodicità dell’esame mammografico viene decisa dal medico radiologo sulla base dell’età anagrafica, dell’anamnesi familiare delle pazienti (presenza di parenti con malattia tumorale alla mammella), della terapia ormonale in corso o pregressa e della struttura della ghiandola mammaria.

Prima dell’esame

Nonostante l’utilizzo di basse dosi di radiazioni si sconsiglia l’esame in gravidanza specie nel primo trimestre.
Pertanto si consiglia di non eseguire l’esame se non è possibile escludere con sicurezza uno stato di gravidanza (in tal senso viene fatto firmare un consenso informato scritto).
Non occorre essere digiune. Le fasi del ciclo mestruale non condizionano la qualità dell’immagine. In presenza di mastodinia (dolore alla mammella) è consigliabile eseguire l’esame dal 7° al 12° giorno del ciclo mestruale.
E’ opportuno invece evitare nelle ore precedenti all’esame qualsiasi tipo di cosmetico ad uso locale come talco, olio e creme.

Come si svolge

L’esame viene eseguito a seno nudo, in stazione eretta, appoggiando una mammella per volta su un tavolo regolabile. Per permettere una visualizzazione completa di tutta la mammella è necessaria una distensione che viene ottenuta comprimendo la mammella per mezzo di un piatto di materiale plastico. Il moderno sistema di compressione permette attualmente di ottenere immagini più nitide e precise con minore disagio per la paziente.
Vengono fatte due radiografie per ciascuna mammella con ripresa dall’alto verso il basso (proiezione assiale) e dall’interno all’esterno (proiezione laterale). Eventuali proiezioni aggiuntive vengono eseguite su giudizio del medico radiologo.

Dopo l’esame

Nei giorni successivi alla mammografia non vi è alcuna raccomandazione da osservare.
Le pellicole radiografiche, documento dell’esame eseguito, vanno conservate con estrema cura, non vanno piegate né arrotolate ma presentate ad ogni successivo controllo medico.
Prima di sottoporsi a mammografia e’ indispensabile esibire gli esami senologici (comprensivi di documentazione iconografica) precedentemente eseguiti, anche in altra sede. La refertazione dell’esame mammografico si basa sul confronto con le pellicole precedenti!

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Procedure interventistiche

Che cosa sono?

Per procedura interventistica sulla mammella si intende qualsiasi atto mini-invasivo eseguito sulla ghiandola mammaria che ha lo scopo di modificare l’iter successivo diagnostico o terapeutico.
La scelta del metodo migliore viene personalizzata dal medico radiologo sulla base delle caratteristiche del reperto patologico, delle sue dimensioni, del metodo con il quale tale reperto è meglio visualizzabile..

Perchè si fanno?

Le indicazioni per l’esecuzione di una procedura interventistica comprendono un’ampia gamma di situazioni: caratterizzazione di noduli, microcalcificazioni, distorsioni parenchimali, ispessimenti cicatriziali ed infine localizzazione di lesioni non palpabili.

Prima dell’esame

Le pazienti non devono essere digiune per le procedure che prevedono l’utilizzo di aghi sottili.
Si consiglia invece una colazione leggera almeno tre ore prima per le procedure che prevedono l’uso di aghi di calibro maggiore.
Le procedure sono ben tollerate e in caso di utilizzo di calibri maggiori viene impiegata anche una anestesia locale.
La paziente viene invitata a leggere attentamente e a sottoscivere un consenso informato all’esecuzione della procedura.

Come si svolgono

Una procedura interventistica eseguita sulla ghiandola mammaria prevede l’utilizzo di ultrasuoni (esame eco-guidato).
Le procedure che si basano sul campionamento di parte del materiale prevedono l’utilizzo di aghi sottili o di aghi di calibro maggiore.
Pertanto è possibile ottenere valutazioni CITOLOGICHE (biopsie con ago sottile) o ISTOLOGICHE (biopsie con ago di calibro maggiore).

Dopo l’esame

Dopo la procedura la paziente è libera di muoversi e di tornare alle attività quotidiane.
L’attesa per il risultano dell’esame è in genere di pochi giorni. Si consiglia di telefonare al numero 06.32 83 31 o al Numero Verde 800.500.022 prima di venire a ritirare il referto per sapere se è pronto.
L’esito dell’esame viene consegnato solo alla paziente o in alternativa alla persona designata con delega scritta dalla stessa paziente.
Le procedure che prevedono la localizzazione di reperti patologici al fine del loro reperimento chirurgico prevedono l’utilizzo di aghi sottili e di carbone.
Il prelievo effettuato viene confezionato e esaminato dal medico specialista Anatomo Patologo. L’esito dell’esame cito/istologico dipende dal tipo di prelievo effettuato, dalla sede in cui questo viene eseguito e dalla situazione clinico/anamnestica.

Prenotazioni

  • Per prenotare gli esami vi invitiamo a contattarci al Centro Unico di Prenotazione 800.500.022 dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 13.30 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 13.00
Laboratorio Analisi